Questo articolo inizia con un’immagine insolita, tipica dei paesi dell’Estremo Oriente. In realtà siamo in Europa ed esattamente a Lisbona. E’ la pagoda situata nel bel mezzo di un parco non lontano dalla Torre de Belém, per commemorare i 500 anni dei rapporti diplomatici tra il Portogallo e la Thailandia e rammentare l’importanza delle rotte marittime tracciate dai primi navigatori portoghesi. Nel 1471 le loro navi oltrepassarono l’Equatore. Nel 1482 raggiunsero la foce del Congo. Lisbona a quell’epoca era la capitale della navigazione africana. Anche Cristoforo Colombo si trovava a Lisbona nel 1476, per offrire al Re di Portogallo i suoi servigi di marinaio esperto. Gli studiosi di astronomia venivano consultati dal Re per trovare la strada per arrivare nei paesi delle spezie. Si cercava un’alternativa al solito percorso, ostacolato sin dal 1453 dall’Impero ottomano.
Partito da Lisbona nel 1477, Colombo raggiunse l’Islanda, la Thule di Tolomeo, che egli riteneva si trovasse a ovest del meridiano delle Canarie. Nello stesso viaggio arrivò all’Ovest dell’Irlanda, scambiando a Galway per cinesi quelli che dovevano essere lapponi o indiani, morti su una barca. Dopo il 1482, l’anno in cui Diogo Cam raggiunse il Congo, Colombo naviga fino al forte La Mina (l’odierna Guinea), compie alcuni calcoli errati ma arriva a capire che quella zona torrida era abitabile, contrariamente a quello che allora si pensava.

Per navigare a quei tempi si usava il quadrante, uno strumento che consentiva di misurare l’angolo rispetto alla Stella Polare (visibile solo di notte e con cielo terso). Dopo il superamento dell’Equatore, fu messo a punto l’astrolabio che permetteva di calcolare la latitudine mediante la misura dell’altezza meridiana del sole. Colombo divenne anche cartografo usando come punto di partenza numerose cartine a disposizione allora a Lisbona. Dopo essersi visto rifiutare dal re Giovanni II (successore di Alfonso V e pronipote di Enrico il Navigatore) la commissione della sua prossima spedizione, egli lascia Lisbona nel 1485. Mentre stava cercando un’altro committente in Spagna, il portoghese Bartolomeo Diaz raggiunse nel 1487 il capo della Buona Speranza. Nel 1491, Martin Behaim, rientrato da Lisbona a Norimberga, realizza per il consiglio municipale il primo mappamondo. Nel 1493, durante il viaggio di ritorno dal Nuovo Mondo, a causa di una tempesta, Colombo è costretto a fermarsi a Lisbona. Incontra ancora una volta il re Giovanni II. Tornato in Spagna, ripartirà altre volte e con maggiore spinta dopo aver saputo che Vasco da Gama, salpando proprio dal Belém, era riuscito a raggiungere le Indie nel 1498 per conto del Portogallo.

Questa impresa assicurò al Portogallo il monopolio sul commercio di spezie tra le Indie e l’Europa e pose le basi per l’egemonia della flotta portoghese nell’Oceano Indiano. Grato per la prosperità, Manuel I fece costruire il Mosteiro dos Jerónimos, subito dopo il ritorno di Vasco de Gama dal suo viaggio nel 1501. La costruzione, si dice, era stata finanziata dal “denaro del pepe”, una tassa sulle spezie, oro e pietre preziose. Tra 1515 e 1521 fece erigere anche la Torre de Belém.

Maestosa e affascinante nel suo aspetto esterno piuttosto orientaleggiante si presenta oggi come simbolo di Lisbona. Racchiude in sé la storia di questa città e degli uomini coraggiosi che, sfidando la sorte e partendo all’avventura, proprio da qui, andavano alla scoperta del mondo. La loro storia è un po’ la storia di tutti noi che viaggiamo nel tentativo di scoprire, incontrare e imparare qualcosa di nuovo da chi è diverso e abita lontano da noi.
Il Padrão dos Descobrimentos (Monumento alle Scoperte) fu innalzato nel 1960 per celebrare Enrico il Navigatore, a 500 anni dalla morte.

Sono seduta sulla riva del Tago, in fondo alla Praça do Comércio, nota agli abitanti come Terreiro do Paço. Questo immenso spazio fu sede del palazzo reale per 400 anni da quando nel 1511 Manuel I trasferì qui la residenza reale dal Castelo de São Jorge. Le navi di ambasciatori e dei reali attraccavano proprio qui e raggiungevano la piazza, percorrendo la scalinata di marmo che emergeva dal fiume. Cercando di immaginarlo, ci si emoziona.

Come arrivare: alla Praça do Comércio ci si arriva a piedi dalla Rua Augusta. Da qui si prende il tram 15 per raggiungere Belém. La Torre è visitabile internamente (c’è sempre la coda per entrare, perciò occorre munirsi di pazienza). Nel Monastero, che custodisce tra l’altro le tombe di Vasco da Gama e del re Manuel I, il chiostro è assolutamente imperdibile. All’interno del Monumento alle Scoperte un ascensore conduce in alto e offre la possibilità di ammirare uno splendido panorama del fiume e di Belém.
Quando andare: il periodo migliore è sicuramente la primavera, quando la città si presenta avvolta di mille colori. A breve ci ritornerò, e vi racconterò… stay tuned!
STAY TUNED!
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Favoloso ! Grazie infinite ! Vorrei andare uno di questi giorni .
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Vieni con me!
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bella lisbona: c’è il mondo in questa città! ciauuu
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Io l’adoro. ..ciao 🙂
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anche io e poi il fado…
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Bene bene 🙂 Fra qualche giorno parto!!!
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Per Lisbona?
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Yes:)
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è tra le prossime mete!!!!!!!
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La mia città preferita. Ci torno in marzo!
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Che monumenti pazzeschi…
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Si, sono bellissimi!
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L’ha ribloggato su paroleacapo.
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Bellissima città. Ci sono appena ritornato. Non vedo l’ora di dedicargli un post!!!
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Io vorrei trasferirmi la perché è una città che adoro. Attendo il tuo post!!! Buona giornata, Simone!
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