“Tutto sa di pesce. Si mangia pesce, si beve pesce, si annusa pesce e si respira pesce.” Lilian Leland, Traveling Alone: A Woman’s Journey Around The World
È ancora notte fonda a Oslo eppure c’è luce del giorno mentre mi sto dirigendo alla Stazione centrale dei treni per andare in aeroporto. Da Oslo a Bergen si può andare in treno, ma visto che il tragitto dura circa sei ore e mezza ho deciso di farlo al ritorno. La Norvegian Airlines copre la maggioranza delle rotte domestiche e in poco meno di un’ora si arriva a Bergen.
Dall’aeroporto di Bergen salgo sul Flybussen che mi porta direttamente alla stazione centrale. L’aria, rispetto a Oslo, è più fresca e frizzante, mentre il cielo anche qui è di un color azzurro limpidissimo. La città sembra deserta mentre sto camminando per arrivare in albergo. Nessuno cui chiedere informazioni. Non mi rimane altro che fidarmi del mio istinto, guardare la cartina e farla alla vecchia maniera (Google maps non mi funziona perché ho staccato internet di proposito per evitare le spese inutili).
K Zander, l’albergo dove alloggio, è il più moderno di questa città dove, mi dicono, piove 265 giorno all’anno. Difficile da credere visto il cielo di oggi. Sbrigate le pratiche in fretta e furia (con un check-in fatto alle 8 della mattina), mi dirigo verso la piazza centrale per un primo approccio con Bergen. Sembra davvero deserta. Qua e là incrocio solo qualche passante con lo sguardo curioso, pari probabilmente al mio. Mi trovo a Bergen da sola e questo da un lato dà la carica al mio senso di libertà, ma da un altro aumenta la solitudine per mancanza della condivisione che, a mio parere rende diversa ogni cosa vissuta. Pensando a questa cosa però si fa vivo in me anche il senso di gratitudine e questo mi fa apprezzare tutto quello che vedo e chiunque incontro.

Nonostante la pioggia che qui cade davvero per la maggior parte dell’anno, Bergen è una delle città più belle e, dopo Oslo, più visitate delle Norvegia. Sorge su una penisola circondata da sette colline ed è circondata da isole. E’ indicata anche come la porta dei fiordi perché è da qui che si possono raggiungere i fiordi più belli della Norvegia, Hardangerfjord e Sognefjord.

Raggiungo a piedi 1) Bryggen, la parte più famosa e sito UNESCO di Bergen, e mentre mi muovo a piedi la zona piano piano si riempie di turisti. Alcuni parlano italiano e comprendo che sono qui in escursione con la Costa Crociere. Questa area una volta era la sede delle associazioni mercantili dei mercanti anseatici (per capire qualcosa di più fate un salto al 2) Museo Anseatico). Gli edifici medievali, distrutti dall’incendio nel 1702, furono sostituiti da magazzini in legno. Molti di questi poi furono distrutti per fare spazio a edifici in pietra e mattone tipici della Bryggen odierna, il cui stile è distinto dai tetti a punta e facciate rivolte verso il lungomare. I magazzini in legno sopravvissuti al tempo e alla volontà di distruggerli, oggi ospitano negozi di souvenir, bar e ristoranti. Ogni stradina piccola e percorribile e interessante da vedere perché dietro questa facciata vi è un vero e proprio quartiere.

Sto esplorando la zona addentrandomi in ogni vicolo e salgo a piedi per le scale di legno per rendermi conto di come effettivamente doveva essere la vita qui. Al piano superiore si trovavano l’ufficio del mercante, la camera da letto e la sala da pranzo. Qui c’erano gli appartamenti dei lavoratori, divisi in modo strettamente gerarchico: capomastri separati dagli scaricatori e questi dai garzoni. In questa società maschile ai dipendenti era proibito fraternizzare con i locali ed erano previste sanzioni per chi cantava sul lavoro o bestemmiava.

Mentre mi accingo a mangiare nella taverna più famosa di Bergen, Bryggen Tracteursted, l’occhio mi cade sul pozzo quadrato. Ci butto dentro una monetina giusto per scaramanzia visto che il fondo di esso visibile è ricoperto di monete.

Dopo un gustoso ma veloce pranzo, mi dirigo a piedi verso 3) la funicolare diFløyen. La fila, di solito lunga tanto da richiedere anche più di un’ora per poter salire, all’ora di pranzo diminuisce. Riesco a cavarmela in poco tempo. Fløibanen sale in cima del monte Fløyen, a 320 m sul livello del mare. La vista panoramica di Bergen dall’alto è magnifica e con una giornata di sole come oggi si presta ad una passeggiata nel bosco lungo il sentiero oppure per un picnic. Mi siedo su una panchina, mangio un gelato e mi godo questo momento di relax impagabile.
4) Il mercato di pesce di Torget è il terzo luogo più affollato di Bergen. Perdo lo sguardo sulla valanga di aringhe, gamberetti, caviale e pesce di ogni genere che espongono le bancarelle di questa piazza così unica. Pesce fresco o confezionato, piatti pronti o in preparazione con un profumo buonissimo. Gente in fila. Gente seduta a mangiare. Gente ovunque. Molti commessi spagnoli e italiani, venuti qui in cerca di una vita migliore.

A due passi da qui c’è l’ufficio turistico (www.visitBergen.com). Organizzato in modo impeccabile, mette a disposizione dei turisti le brochure di tutto quello che a Bergen e nei dintorni si può fare e vedere, un terminale con i tour in partenza e diversi operatori disponibili a rispondervi e prenotarvi tutto quello che volete. Qui potete comprare anche la Bergen Card (da 260 NOK al 410 NOK), cambiare i soldi, prenotare un’escursione sui fiordi Norway in nutshell, trovare un alloggio, biglietti per i concerti e tanto altro.
Salgo sul Hop On-Hop Off bus per fare un giro della città più ampio. Nonostante il prezzo del biglietto giornaliero sia alto (300 NOK), oggi mi serve quello, visto che ho già percorso a piedi diversi chilometri. Quello che mi stupisce mentre passiamo nelle vie circostanti è che la città nei dintorni sembra deserta. Sono tutti a Torget e Bryggen.
Tornando verso l’albergo, l’occhio mi cade su una piccola bottega, di un costruttore di chitarre. Non resisto al richiamo di entrare e conoscerlo. Si chiama Victor ed è spagnolo. Cosa ci fa un ragazzo spagnolo a Bergen? “Sono arrivato qui per amore di mia figlia”, mi risponde con il sorriso. Mentre mi racconta la sua storia, di come è difficile vivere a Bergen durante l’inverno quando la mancanza di luce ti fa venire la malinconia (non dimentichiamo che è spagnolo e gli spagnoli sono gente gioiosa e piena di vita), guardo le sue mani. Sono le mani di uno che costruisce a mano questi bellissimi strumenti. I norvegesi sono gente che ama la musica e proprio qui a Bergen vi è nato il compositore romantico Edward Grieg (1843-1907).
“Sono sicuro che la mia musica ha il sapore del merluzzo” –
diceva Grieg orgoglioso delle sue origini e del fatto di essere il figlio di un mercante di pesce. Appena fuori dalla città, a Troldhaugen (La Collina dei troll), si trova la sua casa sul lago, oggi 5) Edward Grieg Museum. Non avrò tempo di visitarla ma sarà una buona scusa per ritornare a Bergen un’altra volta.
Victor ed io ci salutiamo, dopo aver chiacchierato per un po’, con la speranza di incontrarci un giorno, chissà. (Se vi va di conoscere quello che fa, visitate il suo sito www.guitarrasmanzanera.com).
Il giorno seguente mi avvio a piedi verso il 6) Bryggens Museum, di cui apprezzo soltanto la parte del seminterrato dove sono esposti i resti archeologici della Bryggen antica. Dietro il museo visito la 7) Mariakirken, una chiesa in stile gotico-romanico del XII secolo, il cui campanile domina questa zona. Una volta la chiesa dei mercanti della Lega anseatica, oggi è un luogo di culto tipicamente norvegese. Le sale dello 8) Schøtstuene invece erano riservate per le riunioni dei mercanti della Lega, a quei tempi l’unico luogo in cui era permesso accendere fuoco per riscaldarsi. (I poveri dipendenti erano lasciati marcire al freddo a pochi metri di distanza).

Da qui a due passi arrivo alla 9) Fortezza di Bergen, situata proprio all’entrata del porto. La zona è molto bella per fare una passeggiata visto che anche oggi c’è un sole stupendo. Il più interessante edificio medievale qui è 10) la torre di Rosenkrantz che porta il nome del governatore Erik Rosenkratz (1519-75), l’uomo che trasformò la torre in una dimora fortificata, ricordato anche per aver emanato una legge che puniva gli adulteri con una multa e l’obbligo di confessarsi davanti ad un sacerdote. La punizione era diventata poi più severa per le donne che, (guarda caso) qualora non fossero state in grado di pagare la multa, venivano spogliate pubblicamente davanti alla chiesa e poi espulse dalla città. 11) Hakonshallen, costruito tra 1247 e 1261 per il re Hakon, era la più grande residenza reale del XIII secolo. Distrutta nella seconda Guerra mondiale e poi ricostruita, oggi espone il salone usato tuttora per le cerimonie pubbliche. Mi colpisce più di tutto 12) Christ Church Memorial, il memoriale a quello che nel Medioevo era la Cattedrale di Bergen. La costruzione in pietra fu iniziata intorno al 1070 e fu demolita durante la Riforma. Oggi si presenta in questa forma maestosa e solenne ed emana ancora quell’aura del sacro tipica delle chiese antiche.
In cima alla penisola di Nordnes, nel bel mezzo di un parco, si trova 13) l’Aquario di Bergen. Ci arrivo in autobus visto che la strada è tutta in salita. Merita una visita, come del resto tutti i musei e le attrazioni che finora ho visitato in Norvegia.

Dopo il gustosissimo pranzo a base di pesce al Torget Fishmarket (cosa che non può assolutamente mancare mentre uno si trova a Bergen), prendo il traghetto per fare 14) un’escursione sul fjordi da Bergen a Mostraumen. Dura circa 4 ore ed è veramente emozionante. Ve la racconterò nel prossimo post.
Passo la sera camminando in centro. Mi godo gli ultimi momenti in questa stupenda città dalla quale non vorrei più andarmene, con la promessa di ritornare. Devo fare l’escursione sul monte Ulriken che in questi due giorni non ho avuto il tempo di fare. Mi è rimasto ancora tanto da visitare ma quello che ho visto è stato sufficiente per farmi innamorare della Norvegia, di questa terra affascinante dei troll e dei vichinghi.
INFO UTILI
COME ARRIVARE: Dall’Italia in aereo dai principali aeroporti, facendo lo scalo ad Oslo. Dall’aeroporto di Bergen vi consiglio di prendere l’autobus della Flybussen in partenza dal Terminal ogni 10 minuti e fa sosta alla stazione dei treni, al Radisson Blu Royal Hotel a Bryggen e al Torget. Comodo e conveniente. www.flybussen.no.
DOVE DORMIRE: la opzione low-cost sono le pensioni o i tre ostelli della città. In alternativa ci sono molti alberghi in città, di fascia media o di lusso. K Zander, dove ho dormito io, è uno dei più belli della città ed è il più moderno. Prenotando con un certo anticipo, si riesce a risparmiare. Ve lo consiglio.
DOVE MANGIARE: Dopo il mercato di pesce che è un MUST da non perdere, vi consiglio Colonialen Restaurant (Kong Oscars Gate 44) e Bryggen Tractaursted (Bryggenstredet, 22), il primo lussuoso, il secondo tipico di Bergen.
CROCIERE SUI FIORDI: si possono prenotare in ufficio turistico di Bergen www.visitbergen.com oppure online su www.fjordtours.com.
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Bellissimo questo ritratto di Bergen! Traspare tutta l’atmosfera della città nordica. Sicuramente ora prenderò in considerazione una visita, grazie.
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Grazie Nicoletta! Bergen è una città che merita!
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Grazie Nicoletta! Bergen merita veramente! Un abbraccio
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