CUBA: I mille volti dell’HAVANA

Contraddittoria, romantica, sensuale, vivace, disordinata, l’Havana è una città che non ti aspetti. Puoi aver cercato di immaginarla guardando il film di Sidney Polack con Robert Redford, oppure sfogliando una qualsiasi guida o libro. Havana vista dal vivo ti stupirà. Impressa nell’immaginario collettivo come la città esotica dei liberi costumi che sin dall’Ottocento attirava gli americani per le sue sregolatezze, ha mantenuto ancora oggi quel fascino esuberante fatto da mille lusinghe e altrettante tentazioni: rum, sigari, droga e tanto tanto erotismo. Creatasi tra l’Ottocento e il primo Novecento, fino alla rivoluzione di Che Guevara fu la culla del proibito, dello sfuggente, del misterioso.

20190120_173614DSCN9536Oggi l’Havana è una città dei mille volti. Da un lato il centro dominato dalla Habana Vieja, dall’altro la parte nuova con la Plaza de la Revolución, mentre il lungomare Malecón fa scorgere l’altra sponda capeggiata dal Castello El Moro. I 15 municipios, che conservano tuttora il taglio coloniale, sono stati inglobati urbanisticamente nella Grande Havana.

20190120_175358.jpgMentre ci si muove a piedi dal lussuoso Iberostar che si affaccia sul Parque Central e fa da spartiacque tra la zona vecchia e quella nuova, colpisce a prima vista la quantità di edifici scalcinati, così tanti da tenere lontana ogni speranza di un possibile recupero in tempi brevi. Alcuni sono tenuti in condizioni decenti come il Capitolio e la zona intorno al parco, mentre la buona parte della zona turistica di Havana Vieja rivela tracce di un recente restauro, fatto probabilmente grazie ai fondi dell’UNESCO che l’ha dichiarata Patrimonio dell’umanità nel 1982.

20190120_175125.jpg20190123_081802.jpgI cinquecento anni della dominazione spagnola hanno lasciato le tracce evidenti tra le stradine del centro storico che si snodano tra chiese, palazzi, botteghe e musei. Lo stile barocco regna ovunque e le quattro piazze principali intorno alle quali si sviluppa la parte vecchia sono quasi tutte simili.

20190123_121642.jpgMi dirigo verso la Plaza de la Catedral camminando sulle strade acciottolate. L’atmosfera qui è raccolta e lo stile barocco va a braccetto con le donne che passeggiano in costume richiamando in mente i tempi perduti. La cattedrale al suo interno è piuttosto spoglia e tenuta male. Mi fermo giusto il tempo di dire una preghiera.

20190123_121750.jpgA due passi da qui raggiungo uno dei più celebri luoghi dell’Havana: la Bodeguita del Medio. Bere qui un mojito in memoria del suo frequentatore più famoso, Ernest Hemingway, la cui firma sta nel bel mezzo della parete all’ingresso, oggi è diventato un must, tanto che di fronte a questo locale c’è sempre una fila incredibile. La piccola osteria a due piani, resa celebre dalla frequentazione di Hemingway, oggi si presenta come sessant’anni fa: un bar ti da la possibilità di assaggiare un coctail a base di rum a mo’ di sgomitate oppure puoi mangiare un piatto tipico cubano a suon di musica dal vivo e cercare di lasciare una tua firma su una delle pareti dell’osteria ormai quasi completamente coperte.

IMG-20190209-WA0002.jpgDa qui procedo verso Plaza de Armas per vedere il Palacio de los Capitanes generales. La suggestiva struttura coloniale a tre piani ospita oggi il Museo de la Ciudad e la Sala de los Espejos dove nel 1899 la Spagna dopo 500 anni cedette il potere agli Stati Uniti.

DSCN9214A pochi passi da qui si trova Hotel Ambos Mundos dove Hemingway alloggiava prima di comprare la casa. Prendo l’ascensore (quello di una volta in ferro battuto) e salgo al quinto piano. La camera 511 è rimasta come era negli anni Trenta quando ospitava Hemingway che scrisse qui Per chi suona la campana. Vi sono custoditi ancora alcuni dei suoi oggetti personali tra cui una macchina da scrivere e mentre ti muovi tra queste pareti ti sembra di percepire la presenza del famoso scrittore.

DSCN9537La vicina Farmacia Taqechel merita una visita per il suo valore storico. Fu fondata nel 1898 e sebbene funzionante in termini moderni, custodisce tutta un parte antica di vasi in ceramica dipinta.

La Plaza de San Francisco distinta dall’omonima chiesa ed il convento segna il luogo da cui una volta partiva la via crucis verso la Chiesa di Cristo. Proprio qui la figura in bronzo del Caballero de Paris, vi attende per farsi tirare la barba. Lo faccio pure io, con la speranza che mi porti tanta fortuna.

DSCN9299DSCN9305Anche la Plaza Vieja oggi si presenta restaurata con i palazzi coloniali su ogni lato ed una fontana con quattro delfini. Aleggia ovunque ancora un lieve spirito dell’abbandono sebbene i gruppi dei musicisti cerchino di alleggerire l’atmosfera con la spensieratezza tipica del popolo cubano. Ed è proprio quello spirito cubano che ti lascia senza fiato mentre ti chiedi come fanno a essere così allegri mentre tutto il mondo alle loro spalle crolla e capisci che l’essenziale qui è ben altro…

DSCN9543Art decò e art nouveau si alternano nella zona del Parque Central agli alberghi, musei, teatri e fabriche di sigari. Visitare una di quelle forse è una delle cose più carateristiche dell’Havana che potete fare perché qui si lavora ancora a cottimo mentre si balla, si fuma e si ride. Perchè tanto la vita cos’è se non un’infinita danza nel bene o nel male…

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Essere ad Havana è un po’ come tornare indietro nel tempo. Ti trovi catapultato negli anni cinquanta e questa atmosfera aleggia ovunque. Ti sembra di camminare nel bel mezzo delle rovine di quel che rimane dei tempi gloriosi di Cuba, come se il tempo e la vita si fossero fermati un attimo prima che il carro armato di Fidel piombasse nella città. Quel carro rimasto ancora qui, nel Museo de la Revolución (nell’ex Palazzo Presidenziale) per ricordare una delle pagine più importanti della storia di questa città. Una città che respira nonostante la miseria nascosta dietro i palazzi quei belli e si muove ancora, al ritmo di salsa e del profumo di sigari mentre le coloratissime Ford e Cadillac sorridono al destino beffardo come le vecchie signore tirate a lucido pronte per uscire a fare un altro giro ancora…

20190123_132802.jpg20190120_165056Mi si avvicina una rossa roboante e rumorosa Chevrolet e non resisto al richiamo di salire. Peccato solo che al posto di Elvis Prestley al volante vi è un ragazzo poco più che ventenne. Di aspetto impeccabile e di ogni colore immaginabile, si muovono rumorosamente sull’asfalto questi cacharros bellissimi. Il vento penetra in ogni singola parte del corpo mentre scheggiamo lungo il Malencón al tramonto…  di una sera ad Havana… una città dei mille volti…

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INFO UTILI

COME ARRIVARE: Dall’Italia in aereo dai principali aeroporti volo diretto per Havana oppure con scalo nelle principali città europee.

DOVE DORMIRE: spendendo poco nelle casas particulares, alloggi a conduzione familiare che offrono la possibilità anche di gustare i piatti tipici fatti in casa. Ad Havana ci sono vari hotel di lusso di catene internazionali. Hotel Iberostar Parque Central è un cinque stelle cubano di alto livello ma con le solite pecche di servizio tipiche di Cuba che deve ancora allinearsi al livello occidentale. Non arrabbiatevi se manca l’acqua calda, se il bagno si allaga, se non funziona l’aria condizionata o se vi fanno aspettare delle ore per ogni cosa. Qui tutto questo è nella norma!

DOVE MANGIARE: un pasto alla Bodeguita del Medio qui è un must a patto che si vada mentalmente preparati alla ressa e al rumore.

DA NON PERDERE: oltre al giro in macchina d’epoca, sicuramente non dovreste perdervi un aperitivo al Floridita, il famoso bar di Hemingway, ma se non volete stare in fila per entrare, prenotate un tavolino in anticipo.

CONSIGLIO: munitevi di pazienza… perchè qui il tempo ha un valore diverso e tutto, proprio tutto viene fatto muy despacito

Hasta luego amigos!

 

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Marta Mori ha detto:

    Bravissima Mira! Ho letto con piacere la tua descrizione particolareggiata e mi sono immersa nella tua avventura

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    1. Mira Krizman ha detto:

      Grazie Marta! Un abbraccio grande!

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