Dover arrivare al Delta del Mekong partendo da Saigon nel giorno della festa nazionale della liberazione e della riunificazione del Vietnam, può essere un problema. E’ quello che è successo a noi durante l’ultimo tour, nel giorno di 30 Aprile. Invece delle previste due ore per raggiungere la provincia di Ben Tre, ci abbiamo messo ben quattro. Ma lo spettacolo che ci attendeva ha ricompensato tutta la nostra fatica.

Il Delta del Mekong è una regione nel sud-ovest del Vietnam dove il fiume Mekong sfocia nel Mar Cinese. Offre la visione dei paesaggi stupendi e la possibilità di osservare da vicino la vita dei suoi abitanti.

Il tempo che abbiamo a disposizione non è molto e all’arrivo dobbiamo accorciare il programma. Il pullman ci lascia davanti alla fabbrica dei mattoni ma invece di assistere alla produzione andiamo diritto verso la imbarcazione coperta a motore che ci fa fare il giro di navigazione sul fiume. Ben Tre è una regione collocata tra i due rami del fiume Tiền Giang River, a sua volta uno dei due maggiori affluenti del Mekong. L’intera  zona è attraversata da fiumi minori e soggetta a frequenti allagamenti. La maggior quantità del riso viene prodotto in questa regione del Vietnam, resa fertile proprio grazie all’abbondanza dell’acqua. Mentre passiamo  in mezzo ai canali, colpisce la quantità e il color verde della vegetazione. L’acqua ha un colore scuro e nell’immergere la mano risulta calda. D’altra parte anche la temperatura esterna è piuttosto alta. Si aggira intorno a 38 gradi °C. Di qua e di là tra la vegetazione spunta qualche barca più piccola o si intravede qualche abitazione nascosta.

La nostra imbarcazione si ferma. Ci fanno scendere in una piccola azienda fatta in modo semplice con delle tettoie, qualche tavolo, sedie, pochi attrezzi e tante noci di cocco. Ci mostrano come viene pelato e tagliato il cocco: dopo l’estrazione del succo, la noce viene divisa in due metà e ciascuna di queste poi viene lavorata con una macchina fino ad ottenere le ciotole che poi verranno laccate e decorate per essere vendute come souvenir. Altri addetti ci fanno vedere le varie fasi della produzione di caramelle. Ci fermiamo li giusto il tempo per acquistarne un pò e poi saliamo sui motocarri per raggiungere un’altro punto del fiume. La scena è a dir poco surreale. Noi seduti in gruppi da sei su tre motocarri che scheggiano sulla strada serpeggiante sul terreno irregolare. Il trambusto è tale che bisogna proteggersi la testa da eventuali scontri con dei rami di palme che spuntano all’improvviso lungo il percorso. Fatico a tenere ferma la macchina fotografica. Mi affido alla messa a fuoco automatica, con la speranza di aver fortuna e ottenere qualche scatto decente. Il tutto comunque è molto divertente.

Finita la nostra velocissima avventura, la guida locale ci conduce verso le piroghe (piccole barche a remi simili a canoe) per attraversare un’altro tratto del fiume prima di arrivare in una casa locale per pranzo. Ogni barca può accogliere al massimo quattro persone. Mi attraversa un lampo di terrore mentre la piroga si piega tutta da un lato nell’accogliere uno di noi. L’idea di dover nuotare nelle acque del Mekong non mi attira proprio… Fortunatamente i vietnamiti sono bravissimi a condurre le imbarcazioni e la nostra conducente sta remando con una tale nonchalance da riuscire a far sparire i miei timori di un capovolgimento.  Le lancio uno sguardo e lei mi risponde con un sorriso disarmante. Queste persone hanno una capacità innata nel trasmetterti la calma e il buon umore.

Ci addentriamo lentamente fra i canali del Delta. Il tutto ha un qualcosa di indescrivibile. Ti sembra di essere accolto tra le braccia della madre natura che ti culla in questa barca con un profondo senso di pace e di appartenenza. Chiudo gli occhi e sento soltanto il rumore dei remi che entrano nell’acqua. Vorrei restare li e non tornare mai più nel caos di tutti i giorni ma il nostro viaggio deve proseguire.

 photo © mirakrizman

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