Alla scoperta delle meraviglie di SIVIGLIA

Un insieme di strade bianche, palazzi e patios caratterizzano questa città, che dopo Madrid e Barcellona, è la più amata della Spagna. Nonostante il gradevole clima durante i mesi invernali, la primavera è sicuramente il periodo migliore per scoprirla. Siviglia solitamente fa parte di ogni tour dell’Andalusia ma si può decidere di visitarla singolarmente, magari durante un lungo weekend. La prima cosa da tenere in mente è che la macchina qui non serve. I parcheggi sono pochi, le strade strette e tutto, ma proprio tutto si può raggiungere tranquillamente a piedi.

Colonne romane, azulejos, chiese barocche. Siviglia conserva le tracce del suo passato in ogni suo angolo. Secondo la credenza popolare, sarebbe stato Ercole a fondarla, come riporta una scritta su una delle porte d’ingresso nella città: “Ercole mi edificò, Cesare mi cinse le mura e il re santo mi conquistò”. Molto probabilmente  invece furono i Tartessi a fondarla intorno al VIII sec. A. C, perchè le fonti, conservate presso il Museo Archeologico, attribuiscono a questa popolazione il Tesoro di Carambolo. Vi fu poi la volta dei Cartaginesi e poi dei Romani. Durante il dominio dei Visigoti (VI -VII secolo), Siviglia divenne u centro culturale di grande rilevanza. Nel 712 i Mori conquistarono tutta l’Andalusia e nel 1147, sotto la dinastia Almohade, Siviglia ne divenne la capitale. Proprio a questo periodo risale la costruzione dei monumenti più importanti di questa città. Nel 1248, dopo due anni di assedio, Ferdinando III di Castiglia (1201-1252) riconquistò Siviglia, annettendola al mondo cristiano e costringendo i musulmani ad abbandonare la città. Vennero costruite le nuove chiese e tutte le moschee riconvertite. Fernando III spostò la sua corte all’interno dell’Alcazàr mentre al suo figlio Alfonso X si deve l’ampliamento del palazzo e il crittogramma simbolo NO8DO (“non me ha dejado”) che fa riferimento alla lealtà che la città aveva dimostrato al sovrano. La scoperta dell’America, invece, rese Siviglia la città più ricca e cosmopolita d’Europa perchè qui fu la sede della Casa de Contratación, l’ufficio che deteneva il monopolio dei rapporti mercantili con le colonie americane. Nel periodo del “Siglo d’Oro” tra il XVI e il XVII secolo, la città raggiunse i 150.000 abitanti, furono costruite chiese e palazzi, terminata la cattedrale, e fondata l’università.

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Siviglia ha tantissime cose da vedere e qui elencherò solo le più importanti. Mentre mi accingo verso il centro dal mio albergo situato nella zona di Santa Cruz, arrivo alla Catedral de Santa Maria. Le mura esterne sono maestose e  scolpite in modo da sembrare quasi ricamate. Dedicata alla Vergine Maria, la basilica fu eretta nel XV secolo sul luogo occupato precedentemente da una moschea, di cui si conservano oggi solo il minareto trasformato in campanile (La Giralda) e il Patio de los Naranjos. Si è spinti a fotografarla di continuo perché ogni angolo di questo magnifico capolavoro è bellissimo e si vorrebbe immortalarlo per sempre nella memoria. Anche internamente lascia senza fiato. L’antica moschea era molto più piccola della attuale chiesa, motivo per cui si decise di demolirla per costruire questa cattedrale di dimensioni imponenti, preceduta per la grandezza solo da San Pietro di Roma e da Saint Paul di Londra.

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L’interno di questa straordinaria chiesa è concepito come quello di una basilica il cui perimetro si rifà alle moschee arabe. E’ composta da cinque navate in stile gotico e da due cappelle, la Maggiore e la Reale, dove furono seppelliti Fernando III, sua moglie Beatrice di Svevia e il figlio Alfonso X il Saggio. La Cappella Mayor o Presbiterio raccoglie un immenso retablo ispano-fiammingo scolpito e dipinto con le scene che raffigurano la vita di Cristo e della Vergine. Nella Sacristìa de los Calices si trova invece il celebre Tesoro in cui sono rappresentate le sculture e i dipinti di Murillo, Juan Valdès, Goya e altri, mentre all’interno della sala Capitolare domina l’Immacolata Concezione di Murillo, straordinario esempio dell’architettura rinascimentale del XVI secolo. La Cappella Reale (1575) è coperta da una grande cupola rinascimentale e preceduta dall’altare su cui si erge la statua di legno della Vergine de los Reyes, patrona della città, che si trova al centro delle due tombe di Alfonso X e di sua madre. Sebbene non esistano dati certi sulla traslazione del corpo di Cristoforo Colombo dall’Havana a Siviglia, qui si conserva il suo monumento funebre. Il Museo della Cattedrale custodisce numerose opere di pregio.

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Il coro della cattedrale

Il coro, con 117 stalli in quercia e abete è stato intagliato in stile gotico e mudéjar. Quest’ultimo, in uso fino al XVI secolo, ha conservato i tratti dello stile moresco, come l’arco a ferro di cavallo, le decorazioni in gesso (alfiz), le volte in legno e le decorazioni in ceramica. Fu messo in pratica dai musulmani che, dopo la Reconquista, avevano continuato a vivere nella penisola iberica, lavorando alle costruzioni di chiese e palazzi. Lo stile mudéjar, che fonde l’arte islamica con quella occidentale, fu messo in pratica anche in altre città andaluse come Toledo, Saragozza e Cordoba. Il Patio dos Naranjos, il cortile delle abluzioni dell’antica moschea, tuttora è pieno di magnifici aranci.

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La Giralda

Alta 97 metri, la Giralda prende il nome dal “giraldillo”, la statua di 4 metri posta in cima che gira con il vento e raffigura la Speranza. Al suo interno una rampa di scale corre intorno alla torre centrale e offre alla vista dei visitatori gli indescrivibili scorci sulla cattedrale preparando, una volta giunti in cima, alla spettacolare veduta panoramica della città. Si dice che la rampa fu costruita così larga da permettere a muezzin di raggiungere a cavallo la cima del minareto.

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All’interno dell’Alcazar

Uscendo dalla cattedrale sulla Plaza del triunfo si accede, attraverso la Puerta de Leon, al REAL Alcazàr. Il palazzo reale è un affascinante sovrapposizione di stili architettonici e rappresenta il trionfo dello stile mudéjar. Ampliato nel corso dei secoli, è stato dimora dei sovrani spagnoli per più di mille anni. Durante il XII secolo  venne trasformato in una residenza di rappresentanza quando Siviglia diventò la capitale del regno di Taifa da parte degli Almohadi. Dell’originale fortezza almohade del XII secolo si conservano solo il Patio del Yeso e gli archi separanti il Patio de la Monter dal Patio del Leon. L’Alcazar divenne residenza cristiana modificata profondamente da Ferdinando III, anche se il nucleo centrale della struttura resta ancora quello fatto erigere da Pietro I il Crudele e per questo conosciuto anche con il nome di Palacio de Pedro el cruel. Il Patio de las Doncellas ha decorazioni a stucco e pareti impreziosite dagli azulejos più belli del palazzo, mentre il Salón des Embajadores ha una cupola in cedro colorato, decorata con disegni geometrici, di stelle e cerchi. La Cattedrale e l’Alcazàr, insieme all’Archivio generale delle Indie (che custodisce tutta la documentazione sulle spedizioni e sulla conquista spagnola del Nuovo Mondo) fanno parte del Patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO.

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Il cielo di Siviglia è di un azzurro splendente e mentre mi accingo verso la sponda del fiume Guadalquivir, osservo le persone sedute sulle panchine lungo la strada, sorridenti, contente… non corre nessuno, come capita da noi nelle grandi città, dove la gente sembra non accorgersi di nulla di quello che la circonda. Con passo lento arrivo alla Torre del Oro. Si presenta molto più piccola di quanto immaginavo, ma non meno bella di come appariva nelle immagini.

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La Torre del Oro

Eretta nel 1220 dagli arabi Almohadi, la Torre del Oro è così chiamata per l’effetto creato dal rivestimento in azulejos che un tempo la ricopriva facendola splendere e che oggi è purtroppo scomparso. Qui veniva fissata una catena che raggiungeva la torre in modo da difendere il porto dagli attacchi nemici. All’interno ha sede il piccolo Museo Marittimo, che ripercorre la storia dell’impero d’oltreoceano.

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Sull’Isla de la Cartuja, sull’altra sponda del fiume, si trova il monastero certosino di S. Maria de las Cuevas fondato alla fine del XV secolo. Qui Colombo preparò il suo secondo viaggio, consegnando i documenti al frate e suo amico Gaspar de Gorricio. Dopo la morte, il corpo di Colombo rimase sepolto qui per 27 anni. Nel 1841 il monastero fu acquistato dall’inglese Charles Pickman, che fece trasformare i locali in una fabbrica di ceramica, rimasta in funzione fino al 1982 e di cui oggi restano i grandi forni con camino. In occasione dell’Expo 1992 fu restaurato per ospitare alcune mostre contemporanee.

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Azulejos
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Il ponte per andare alla Cartuja
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Plaza de toros

La più suggestiva di Siviglia è sicuramente la Plaza de España con una grande fontana nel centro. Ha la forma semicircolare, di circa 200 metri di diametro, che rappresenta l’abbraccio della Spagna e delle sue antiche colonie, guarda verso il fiume Guadalquivir e simboleggia la strada da seguire per l’America. La piazza è chiusa dal Palacio Español che riassume gli stili architettonici della città. Nelle torri alte si ritrova lo stile della Giralda, nella parte centrale il barocco mentre il resto del complesso è rinascimentale. Costruita nel 1929, in occasione dell’Esposizione ibero-americana, oggi è sede degli uffici governativi. La piazza è attraversata da un canale semicircolare con ponti a balaustre in ceramica ispirati a quelli di Venezia. Si può noleggiare una barca e fare un giro romantico lungo il canale.

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Siviglia non è tutta qui. Ci sono tante altre cose da vedere e visitare ma in poco tempo bisogna fare le scelte. Passeggiare a piedi tra le strette stradine, fermarsi nei minuscoli negozietti, mangiare le tapas nei bar e ristorantini sparsi ovunque, sono tra le cose che non dovrebbero mancare anche durante i soggiorni meno lunghi. Per chi ha più tempo può concedersi anche una serata di flamenco, visitare il quartiere di Triana, fare un giretto in calesse (dalla cattedrale alla piazza di Spagna) e magari visitare il Parasol, costruito in occasione del Expo. Siviglia è tutto questo e tanto altro ancora.

photo © mira krizman

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15 commenti Aggiungi il tuo

  1. Gianni Rebecchi ha detto:

    Sicuramente una delle città più belle di Spagna !!

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    1. mirakriz ha detto:

      Sono assolutamente d’accordo! Potremo organizzare un weekend con Mantova Travel Group ☺

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  2. simonemonteoliveto ha detto:

    Bellissima città. Da evitare in estate quando le temperature raggiungono i 50 gradi!!!

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    1. mirakriz ha detto:

      Questo vale un po’ per la Spagna in generale… durante l’estate si muore dal caldo. Grazie, Simone!

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  3. Karen Saler ha detto:

    Che bello ! Vorrei andare anch’io. Le fotos sono bellissime come sempre.
    Grazie, cara. Come vanno le cose a casa ?

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    1. mirakriz ha detto:

      I will write you a private mess. ☺

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  4. Ilaria Battaini ha detto:

    Mi hai riportato alla mente il mio viaggio a Siviglia di tanti anni fa… Bei ricordi ormai lontani! Sarebbe ora di tornarci…sempre se il Nord Europa molla per un attimo la presa su di me…!!!

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    1. mirakriz ha detto:

      Dobbiamo assolutamente conoscerci per parlare del Nord Europa!!!

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      1. ilaria Battaini ha detto:

        Molto volentieri Mira!!! Sarebbe davvero bello conoscerci di persona…

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  5. Pietrolley ha detto:

    Non vedo l’ora che sia domenica! 🙂

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    1. mirakriz ha detto:

      🙂

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  6. unasirenasumarte ha detto:

    Dal 2000 sono una sua specie di cittadina onoraria grazie all’Erasmus e ai fantastici amici che mi legano a lei costringendomi felicemente a un continuo tornare.

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    1. mirakriz ha detto:

      Beata te… io se potessi, andrei a vivere a Siviglia. E’ una città fantastica 🙂
      Grazie per il tuo commento!

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      1. unasirenasumarte ha detto:

        Basta provarci!!! Magari non è più la stessa di cui mi sono innamorata, ma mai smettere di sognare!! :)) alcuni ci sono riusciti e sono lì che ti aspettano. 😉

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      2. mirakriz ha detto:

        Chissà… se avessi qualche anno di meno magari…

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