PAMUKKALE – le spettacolari cascate di roccia

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Tra i numerosi luoghi imperdibili in Turchia, Pamukkale e l’antica città di Hierapolis (inserite nel Patrimonio Culturale dell’UNESCO) sono fra le più importanti mete turistiche del mondo. Pamukkale, che in turco significa “castello di cotone”, è un sito naturale situato nella provincia di Denizli, che copre un’area di 2700 metri di lunghezza e 160 d’altezza. L’antica città di Hierapolis era stata costruita sulla sua sommità. Questo capolavoro creato dalla madre natura, offre ai viaggiatori la vista di un paesaggio unico del suo genere.

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Lo spettacolo si inizia a scorgere ancora prima dell’arrivo nel sito quando lo sguardo cade rapito dalla visione di queste scogliere marmoree, da lontano simili a nuvole o accumuli di neve bianchissima. Scendiamo dal pullman e dopo l’ingresso iniziamo la camminata, scorgendo fin da subito i resti della sacra città frigia. Ma quest’ultima attira di meno perché le vere protagoniste qui sono le terrazze calcaree con le sue limpidissime acque termali. Il calcare, simile peraltro al marmo, è una roccia formatasi in seguito ai vari eventi geologici. L’attività tettonica, che nel passato a causato diversi terremoti, ha portato alla formazione di queste sorgenti termali (17 fonti di acqua calda la cui temperatura varia tra i 35 e 100 °C) che sin dall’antichità erano usate per le loro virtù curative.

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L’acqua che sgorga dalla fonte ad una temperatura di 35,6 °C possiede un’alta percentuale di idrocarbonato di calcio. Emergendo perde gran parte dell’anidride carbonica, spostando l’equilibrio chimico da bicarbonato a carbonato di calcio che si stratifica nelle vasche e nelle terrazze. Inizialmente in forma gelatinosa, col tempo si addensa dando luogo alle caratteristiche formazioni, costituite da spessi strati bianchi di calcare e travertino lungo il pendio della montagna, rendendo l’area simile ad una fortezza di cotone o di cascate di ghiaccio. Mentre lo osservi non puoi fare a meno di rimanere meravigliato di come la natura crea capolavori del genere. Peccato solo che l’uomo rischia di demolire proprio tutto e come al solito, ha messo in grave pericolo anche l’integrità  di questo luogo.

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Diversi decenni fa, in cerca di profitto, vennero in parte distrutti i resti di Hierapolis e costruiti alcuni alberghi.

L’acqua calda fu incanalata allo scopo di riempire le piscine artificiali degli hotel. Gli scarichi di queste ultime finivano direttamente sul sito e ai turisti era concesso di lavarsi all’interno di queste, utilizzando detergenti di natura industriale. L’intervento dell’UNESCO fu fondamentale per il recupero e la salvaguardia del sito. Con la tutela nel 1988 sono state introdotte le rigide regole per visitatori. Gli hotel sono stati demoliti e la strada coperta da piscine artificiali che sono tuttora accessibili, a differenza del resto, dai turisti a piedi nudi. Una piccola trincea è stata scavata lungo il bordo, al fine di recuperare l’acqua ed evitarne la dispersione. Le parti brune sono sbiancate lasciandole al sole, in assenza di acqua per diverse ore al giorno. Per questo motivo molte piscine sono vuote. Alcune aree sono coperte d’acqua per un paio di ore al giorno, secondo la programmazione. Inoltre il sito è costantemente sorvegliato da addetti che impediscono ai visitatori di abusare dei luoghi. Grazie a questi interventi il luogo sta lentamente riprendendo il suo naturale colore bianco.

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L’acqua che sgorga ad una velocità di 500 litri al secondo è famosa per le sue proprietà terapeutiche per i problemi di circolazione, degli occhi, della pelle e per i reumatismi. La fama delle acque curative di Hierapolis era diffusa nel periodo romano in Anatolia quando le terme erano un punto di arrivo per molti malati le cui tombe sono state rinvenute nella necropoli romana. Sul sito ci è stato concesso di accedere a piedi nudi in alcune vasche ma tutto nel massimo rispetto dell’ambiente. C’è un via-vai di persone, alcune fanno di tutto per immergersi nell’acqua completamente.

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La maggior parte degli alberghi termali della zona sono situati a Karahayit, a 5 chilometri da Pamukkale, che hanno una capacità ricettiva totale di 500 posti letto. Le sue acque curative di questa zona hanno un alto contenuto di ferro. Gli alberghi con le spa offrono le soluzione terapeutiche di vario genere, i fanghi e i bagni nelle vasche termali.
Quando andare: Il periodo migliore per venire qui va da aprile a settembre. Le temperature massime in luglio e agosto raggiungono  i valori compresi tra i 30 e i 35 gradi, mentre le minime si mantengono mediamente intorno ai 15 gradi centigradi.
Come arrivare: L’aeroporto più vicino si trova a 60 km dal centro di Denizli. Chi alloggia ad Izmir, Bodrum o Antalya, può pensare di fare un’escursione . La distanza con tutti e tre posti è di circa tre ore di macchina. In treno ci sono collegamenti con Istanbul, Izmir o Ankara.
Photo © mirakriz
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14 commenti Aggiungi il tuo

  1. Donato Capozzi ha detto:

    Meno male che è intervenuta l’UNESCO… Incredibile come la cementificazione selvaggia, il profitto a ogni costo e l’ignoranza siano il comune denominatore di tutte queste situazioni…

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    1. mirakriz ha detto:

      Infatti. Meno male… Perchè la stupidità umana nin ha limiti…

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  2. Karen Saler ha detto:

    Non mi ha piaciuto tanto. Ma L’articolo e favoloso ! 👍

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    1. mirakriz ha detto:

      THANK YOU.💖 dear Karen!!!

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  3. cinski ha detto:

    Incredibilmente bello! Peccato che la mente umana sottovaluti così spesso la natura.
    Ma per fortuna ci ha salvato l’UNESCO! 🙂

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    1. mirakriz ha detto:

      Si, per fortuna !

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  4. TravelandMarvel ha detto:

    Stupendo! Spero che la Turchia possa rientrare nelle mie mete per il prossimo anno.. Bellissimo articolo..!

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    1. mirakriz ha detto:

      Grazie! !!

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    1. mirakriz ha detto:

      Si, è un posto fantastico!

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    1. mirakriz ha detto:

      Veramente… la natura crea miracoli…

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