RICORDANDO ISTANBUL

La cronaca di qualche giorno fa ha risvegliato in me sentimenti di rabbia mescolati a quelli di nostalgia per una città che porto nel cuore fin dai tempi della scuola. Ero una ragazzina quando, il vecchio professore di storia, parlando di Costantinopoli, mi fece sognare e promettere a me stessa che da grande sarei andata a visitare Aya Sofya e avrei cercato il più antico rilievo di un organo a canne raffigurato e oggi conservato sull’obelisco di Teodosio (390 d.C.) Oggi, mentre mi assale l’inevitabile angoscia per le sorti di questo luogo, e di tanti altri colpiti dalla follia estremista degli ultimi mesi, penso alle conseguenze per gli abitanti che vivono di introiti economici del turismo e alla perdita culturale di chi avrebbe voluto visitare Istanbul ma che ora non lo farà più.

La prima volta che andai a Istanbul era nel 2008. Furono quattro giorni pieni di cose da vedere… Ricordo ancora le camminate nel quartiere di Sultanahmet, che mi apparve immutata anche sei anni dopo quando feci ritorno con un tour di gruppo. Andando per le strade di questo luogo tanto antico quanto moderno, tanto orientale quanto occidentale, si respirava la stessa aria cosmopolita. Le persone, molto accoglienti con noi turisti, erano piene di premura nel farci sentire benvenuti e rispondere ad ogni nostra domanda.

DSCN4945 L’ex capitale di un impero che aveva le dimensioni imponenti (dall’Algeria all’Iraq e dall’Arabia all’Ungheria), Istanbul è un insieme di storia e dei tesori. Qui si incontrano il Mar di Marmara, il Bosforo e il Corno d’Oro. La città divisa dal Bosforo, si estende sia in Europa sia in Asia ed è l’unica metropoli al mondo che appartiene a due continenti. Il Palazzo Topkapi occupa una buona parte del Serraglio. Residenza dei sultani ottomani e delle donne del harem per 400 anni, oggi è aperta al pubblico come museo a percorso libero. Sono visitabili gli appartamenti di lusso, le collezioni di gioielli e altri tesori. Una parte del complesso è stata trasformata in parco pubblico, accanto al quale si trova il Museo Archeologico.

L’Aya Sofya, il maestoso esempio di architettura bizantina, si trova di fronte alla Moschea Blu a Sultanahmet. Quest’ultima  prende nome dal sultano Ahmet I, che la fece erigere tra 1609 e 1616.  Con i suoi sei minareti raggiunge il massimo splendore quando è illuminata di notte. La sfarzosità del progetto suscitò polemiche all’epoca, perchè una moschea con sei minareti era considerata sacrilega nei confronti dell’architettura della Mecca, che ne aveva sette. Accanto ad essa si trova l’Ippodromo, lo stadio usato per le corse dei carri, costruito dai Romani intorno al 200 d. C. Quello che rimane di esso sono soltanto tre monumenti antichi: il già nominato Obelisco di Teodosio, detto anche Egiziano, eretto nel 1500 a. C, che Costantino fece trasportare qui da Luxor; la Colonna serpentina (479 a.) e la Colonna di Costantino Porfirogenito (10 a. C circa).

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DSCN1508Santa Sofia deve una buona parte del suo fascino alle sue dimensioni, nonchè alle varie stratificazioni che ne fanno parte da quando fu costruita sopra due antiche chiese e inaugurata dall’imperatore Giustiniano nel 537 d.C. Nel XV secolo fu trasformata in moschea dagli ottomani  che aggiunsero minareti, tombe e fontane alla costruzione precedente. Tra i mosaici bizantini spiccano l’Immagine di Gesù nella galleria sud e Cristo con Costantino IX e la moglie Zoe. Progettata come specchio dei cieli, l’interno di Aya Sofya trasmette una vera e propria immagine celestiale.

La cosa più suggestiva e insolita di Istanbul è la Cisterna Basilica, una cisterna sotterranea, costruita da Giustiniano nel 532 d. C. per soddisfare le necessità crescenti del Gran Palazzo. Il tetto è sostenuto da 336 colonne, ciascuna più alta di 8 m. Oggi sono visibili solo due terzi della struttura poichè la parte restante è stata murata nel XIX secolo. Le basi di un paio di colonne, che rafigurano la testa di Medusa, testimoniano saccheggi di monumenti antichi operati dai bizantini. Il luogo, completamente buio e illuminato artificialmente, ha un fascino incredibile e quasi mistico.

Un’inesauribile quantità di prodotti commerciali di ogni genere si può trovare al Gran Bazar. L’insieme di botteghe, laboratori artigianali e migliaia di negozi che vendono prodotti tipici, disposti in un ambiente variopinto e labirintico, costituiscono oggi uno dei mercati tra i più belli al mondo. Uscendo dal centro cittadino ci sono molti altri posti da visitare.

Istikal Caddesi è la strada pedonale principale del quartiere Beyoglu. Un tempo nota come la Grande Rue de Pera, è fiancheggiata da edifici che risalgono alla fine del XIX secolo, oggi trasformati in consolati e ambasciate. Piazza Taksim è il cuore di questa zona moderna. Per una veduta mozzafiato di Istanbul si consiglia di salire sulla torre Galata o fare un giro in traghetto che conduce alla riva asiatica della metropoli.

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Istanbul è una città affasciante, particolare, diversa da tutte le altre…

Mi viene in mente la fila dei pescatori lungo il ponte di Galata e quell’odore di kebab che si mescolava con quello del pesce crudo … e mi chiedevo allora come adesso, se il pesce poi lo rivendevano ai ristoranti oppure lo portavano a casa. .. L’ho assaggiato soltanto durante la sosta nel corso della crociera sul Bosforo, ed era buonissimo.

E mentre ci scorrono davanti tutti i viaggi che abbiamo fatto e che vorremmo fare, auguriamoci che la realtà degli ultimi giorni non ci faccia perdere la volontà di viaggiare e che a Istanbul turisti ci tornino. Perchè come ha detto Guy de Maupassant, Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà.”

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19 commenti Aggiungi il tuo

  1. Karen ha detto:

    It is sad that recent events have been ugly, because Istanbul is a fascinating city and a lot of revenue depends on tourism which I suppose will now suffer.

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    1. mirakriz ha detto:

      Yes, it is very sad… Anyway, I hope you liked the article

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  2. vikibaum ha detto:

    splendida istanbul, anche io ci sono stata nel 2008 e poi ancora nel 2013…ho navigato il bosforo dal mar nero ai dardanelli…

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    1. mirakriz ha detto:

      Io infatti, pensavo di tornarci ….

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      1. vikibaum ha detto:

        anche io sicuramente…mi mancano le isole dei principi…

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  3. mirakriz ha detto:

    Anche a me… chissà nel prossimo futuro. Sarebbe bello!

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  4. RomanoDuePuntoZero ha detto:

    Splendida presentazione!

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    1. mirakriz ha detto:

      Grazie Romano!

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    1. mirakriz ha detto:

      Grazie!

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      1. clamrush ha detto:

        figurati! 😀

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  5. claudia galeazzi ha detto:

    Thanks flor like:-)

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    1. mirakriz ha detto:

      😉

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  6. brunofalugi ha detto:

    Una città che ti avvolge col suo fascino e ti fa innamorare. E vogliamo parlare del cibo?

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    1. mirakriz ha detto:

      Infatti, tutto a Istanbul ti fa innamorare… io ricordo ancora lo yogurt fresco mangiato sul traghetto lungo il Bosforo!

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      1. brunofalugi ha detto:

        a luglio, durante il ramadan, tutti ci offrivano qualcosa a fine pasto. E Il cibo di strada…. Provato tutto… Devo assolutamete tornare

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      2. mirakriz ha detto:

        Anche a me piacerebbe tornare ancora…speriamo..ciao Bruno!

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  7. paroleacapo ha detto:

    L’ha ribloggato su paroleacapo.

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  8. Pensierilia ha detto:

    Non ho viaggiato quanto te, come leggo da queste pagine, e comunque non si viaggia mai abbastanza… ma qualche città meravigliosa ho avuto la fortuna di vederla… eppure Istanbul mi lascio senza fiato, letteralmente… è unica e indelebile (speriamo…).

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